La storia, l’uomo e il francescanesimo
Chi era San Francesco ?

Nato in ricchezza morto in povertà: Francesco nacque in una ricca famiglia di Assisi, il padre probabilmente era un commerciante di stoffe che si stava facendo conoscere in città e inoltre possedeva diverse proprietà terriere.
Francesco conduce una vita agiata segnata per lui dallo stesso lavoro del padre, ma proprio dal suo rapporto con il denaro inizia la sua conversione che inizia proprio da un nuovo modo di vedere ed interpretare la ricchezza. L’esperienza della malattia e la questione in tribunale con il padre contribuiscono alla sua conversione e proprio in tribunale Francesco si spoglia non solo dei suoi averi ma anche della sue vesti: un simbolo- la nudità- che richiama quello di Gesù in croce e della sua figliolanza con il Padre. Questo segna una svolta: si interrompono i rapporti con la famiglia di origine e Francesco intraprende un cammino che lo porta ad essere al fianco dei lebbrosi, dei più indifesi e degli ultimi.

Tutto la sua vita e la sua storia sono ben rappresentate da Giotto negli affreschi presenti nella Basilica Superiore di Assisi, nella parte sottostante la chiesa della Cripta sono sepolti i suoi resti.

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Porziuncola

La Porziuncola (una piccola chiesa restaurata direttamente da San Francesco) è contenuta all’interno della Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli situata proprio a Santa Maria degli Angeli. E’ qui che S. Francesco fonda l’Ordine dei frati minori. Sempre qui Francesco in una visione riceve direttamente da Gesù l’Indulgenza o Perdono di Assisi. Sempre alla Porziuncola raduna i suoi frati e parla della Regola per ricominciare a portare il Vangelo nel mondo.

Il Transito situato nella Basilica di Santa Maria degli Angeli

E’ un semplice vano dove Francesco ha trascorso gli ultimi giorni fino alla sua morte la sera del 3 ottobre 1226, dopo aver aggiunto gli ultimi versi al suo Cantico delle Creature:

“Laudato sii mi’ Signore, per sora nostra morte corporale da la quale nullo homo vivente po scappare: guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali; beati quelli ke trovarà ne le tue sanctissime voluntate, ka la morte secunda nol farrà male”.

Ogni anno, il 3 ottobre, verso il tramonto, si celebra qui solennemente la Commemorazione Nazionale del Transito del Santo, Patrono d’Italia.

Il Francescanesimo

Il movimento religioso nata dalla vita e dalle gesta del Santo ha dei pilastri fondamentali su cui si basa: il recupero del Vangelo come guida spirituale, il primato della volontà sull’intelletto non solo per quanto riguardava il comportamento umano ma anche per l’azione divina che esigeva il dovere dell’obbedienza e il primato della fede sia nel campo della morale che in quello della conoscenza. Povertà”, “obbedienza” e “castità” sono aspetti fondamentali della vita di Francesco e dei suoi discepoli. Dopo un primo periodo passato in solitudine, Francesco iniziò a vivere la propria vocazione insieme a dei compagni che volevano imitare il suo esempio. L’umiltà e l’ascetismo al quale si accompagnò l’opera del santo gli valse il nome di Imitator Christi (“Imitatore di Cristo”): da qui inizia l’esperienza della “fraternità”, nella quale ciascun membro è dunque un imitator Francisci (“Imitatore di Francesco”), e dunque un imitator Christi. Secondo la regola dettata da Francesco, la vita comunitaria deve cercare di conformarsi a questi principi: Fraternità Umiltà e la Povertà.

Alla preghiera e alla meditazione, la Regola francescana aggiunge lo “spirito missionario“, in conformità ai precetti evangelici, assumendo una condotta completamente diversa rispetto alla norma seguita fino ad allora. È chiaro come a San Francesco interessassero soprattutto i ceti sociali più deboli, tendesse con amore fraterno verso quel “prossimo” spesso respinto e disprezzato dalla società, cioè verso il povero, il malato, il perdente, l’ultimo.

Francesco vuole essere il «minore tra i minori» (umile tra gli umili).

A imitazione dei poveri e dei mendicanti, è l’aspetto itinerante dei francescani, secondo il principio di portare il proprio sostegno materiale e spirituale al prossimo andandogli incontro là dove egli si trova: applicando questa regola alla prima persona Francesco visse e scontò un incessante vagare, portandosi fino ai confini dell’Europa, sostentandosi del frutto del lavoro che gli veniva offerto per strada e dove questo non fosse possibile, attraverso l’elemosina.

Fonte Wikipedia