Il Perugino in Umbria

Un itinerario per ripercorrere la vita e la carriera di Pietro di Cristoforo Vannucci detto ” il Perugino” o “il Divin Pittore”, tra le città e le piccole frazioni che conservano le sue opere e i lavori dei migliori allievi della sua celebre bottega

Inizia questo tragitto partendo da dove tutto è cominciato, a

Città della Pieve, paese d’origine del Perugino. La sua opera forse più conosciuta, Lo sposalizio della vergine, ora in mostra in Francia, a Caen, era in origine esposta nella Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio, proprio nel suo paese natale. Ma l’arte del Maestro umbro è ancora presente nel ricco Duomo con due grandi opere, una Madonna in gloria tra i santi (1514) ed un Battesimo di Gesù (1520). Nella poco distante Chiesa di Santa Maria dei Servi puoi invece ammirare la Deposizione dalla Croce (1517), che seppur danneggiata conserva tutta la bellezza dell’arte del Divin Pittore.

Ancora più suggestiva è però l’opera del Perugino conservata nell’Oratorio dei Bianchi, a pochi minuti dal Duomo: il primo ambiente dell’edificio, l’unico aperto al pubblico, accoglie i visitatori con la celebre Adorazione dei magi, affresco del 1504 in cui alla grazia delle figure in primo piano si accompagna il dolce paesaggio collinare dello sfondo, elemento tipico della scuola pittorica umbra.

Panicale, piccolo centro tra i più caratteristici della Regione e tra i Borghi più belli d’Italia. Qui, nella Chiesa di San Sebastiano, un’intera parete è occupata dal maestoso affresco raffigurante il Martirio di San Sebastiano (1505). Altro affresco notevole di questa chiesa è la Madonna in Trono di Giovanni di Pietro detto “lo Spagna”, il primo tra gli allievi della bottega del Maestro che incontrerai lungo il tragitto. Tra le opere conservate nella Collegiata di San Michele Arcangelo troverai invece una Adorazione dei pastori (1519) del figlio d’arte Giovanni Battista Caporali (allievo, oltre che del Perugino, del maestro Luca Signorelli).

Cerqueto. Nella Chiesa di Santa Maria Assunta, principale luogo di culto di questa piccola e poco conosciuta frazione del comune di Marsciano, sono custodite altre due notevoli opere della scuola umbra: parliamo della Crocifissione (1515), di Tiberio Diotallevi di Assisi, e del Martirio di San Sebastiano (1478), frammento superstite di un ciclo di affreschi commissionati ad un Perugino trentenne e sempre più apprezzato nella scena pittorica del Rinascimento.

Montefalco la “ringhiera dell’Umbria”, per il suo stupendo panorama. In questo borgo, sono presenti molte testimonianze della ricchezza dell’arte rinascimentale umbra, concentrate in particolare nel Complesso Museale di San Francesco. Qui tra le tante opere conservate potrai ammirare le Storie di San Francesco, affresco della metà del Quattrocento del toscano Benozzo Gozzoli; alcuni dei maggiori lavori di Francesco Melanzio, nato proprio a Montefalco ed influenzato dallo stile pittorico del Perugino, e di uno dei più celebri allievi del Divin Pittore, Bernardino di Betto Betti detto “il Pinturicchio”; infine le splendide decorazioni della Chiesa vera e propria, commissionate prima al Gozzoli e successivamente proprio al Perugino.

Un altro complesso museale dedicato al Santo d’Assisi è quello che troverai a Trevi, prossima tappa dell’itinerario: ammira le opere lì conservate, per poi passare alla visita del bellissimo e antico borgo, e infine fermarti al Santuario della Madonna delle Lacrime. Qui sono conservate due opere, firmate dal Perugino e dallo Spagna, autori rispettivamente delle decorazioni della Cappella dei Magi, tra cui l’affresco dell’Adorazione dei Magi (1521), e del Trasporto di Cristo al sepolcro (1518).

Spello, Tra le tante attrazioni non puoi mancare una visita alla Collegiata di Santa Maria Maggiore, al suo pregevole pavimento in maioliche di Deruta e alle sue cappelle, in particolare la Cappella Baglioni, dove ritroviamo la mano del Pinturicchio. Nella chiesa sono anche presenti due opere del suo maestro (e protagonista del nostro viaggio), in una Madonna con Bambino, Santa Caterina e San Biagio e in una Pietà con San Giovanni e Maria Maddalena, entrambi realizzati intorno al 1521, quindi nei suoi ultimi anni.

Chiudiamo con Fontignano, dove nel 1511 il Perugino stabilì la sua bottega per sfuggire alla peste. Ironia della sorte, proprio di peste il pittore morì nel 1523, mentre lavorava ad un affresco raffigurante L’adorazione dei pastori commissionatogli per la piccola Chiesa dell’Annunziata: qui potrai trovare la tomba del Divin Pittore (del 1929, dopo gli esami che ne hanno confermato l’identità), l’affresco lasciato incompiuto dal Perugino (ma finito dai suoi allievi), ed infine una Madonna con bambino, l’ultima opera da lui completata (1522).

Ultima tappa dell’itinerario lungo la strada da Spello a Fontignano non possiamo non consigliarti di passare per Perugia e visitare il Nobile Collegio del Cambio e la Galleria Nazionale dell’Umbria, dove sono in mostra molte opere del Maestro, risalenti a tutte le fasi della sua carriera pittorica.